“Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”, chiese la stella brillante guardando la propria luce che si rifletteva sui grani di polvere dello spazio. E che sorpresa quando si sentì rispondere: “Queste nubi di polvere!”
D’accordo, le stelle non parlano, ma queste nubi di polvere sono davvero più belle delle stelle che le fanno risplendere. Si chiamano nebulose a riflessione: “riflessione” perché riflettono la luce delle stelle vicine, e “nebulose” perché in latino significa “nuvole”.
La luce riflessa è bianca e blu, in questa foto. La polvere produce anche un po’ di luce per conto proprio, che nella foto è mostrata in arancione. Queste zone arancioni fanno vedere le regioni in cui la polvere si è ammucchiata.
I nostri occhi non possono vedere la luce a bassa energia della polvere, ma un telescopio speciale, che si chiama APEX, riesce a osservarla. Senza APEX, gli astronomi non vedrebbero mucchi di polvere come questi, anzi non vedrebbero niente – soltanto spazio vuoto e nero che impedirebbe di vedere tutto quello che c’è dietro.
E invece per gli astronomi è importantissimo vedere queste regioni, perché è in nubi di polvere e gas come queste che nascono le stelle.
Fatto curioso
Il telescopio APEX si trova in un deserto in Sud America, a 5100 metri sul livello del mare!
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Questa Notizia spaziale si basa su un comunicato stampa dell’ESO.
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